Non nascondo una sorta di goduria nel sentire i renzini puri e duri sbofacchiare a destra e manca dando a chicchessia del traditore o ancora peggio. Per intendersi quelli che dovevano far campagna elettorale per il SI con il sorriso in faccia e che sono arrivati a ricattare il popolo sovrano italiano in tutte le maniere possibili. Per intendersi quelli che hanno sghignazzato nell'ombra al complotto contro Romano Prodi al Quirinale e che hanno applaudito la pugnalata alle spalle data al "sereno" Enrico Letta. Per intendersi ancora meglio quelli che credono che la democrazia sia qualcosa di obsoleto e di fastidioso tanto da teorizzarne un superamento veloce attraverso la dittatura della maggioranza (vedi PD, Italicum, etc).
Ma fermarsi a questa goduria sarebbe da irresponsabili. La partita è tutt'altro che chiusa. Renzi ha tentato la spallata democratica, Era sicuro che l'accozzaglia presente nel quadro politico attuale non sarebbe riuscita a fermarlo: fortunatamente ci ha pensato il popolo. Ma Renzi è troppo orgoglioso, troppo tronfo, troppo vendicativo per accettare una lezione di queste dimensiono e trarne qualche beneficio a livello di insegnamento personale. E' stato ferito seriamente ma non è caduto a terra. E si presenterà forte alle prossime elezioni, forte anche di un suo approccio mediatico vittimista che l'ha sempre contraddistinto. Con un grande interrogativo: riuscirà la politica nazionale a ritrovare una strada maestra per contrastare la rivincita (ancor più pericolosa) di Renzi? Il timore è che la risposta sia un'altro NO.
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